Soci fondatori
e promotori






Storia della POLIS

La Fondazione “POLIS, Patto di Cittadinanza per una Vita in Autonomia”, è stata costituta dalla Società della Salute e dagli otto comuni della Zona Fiorentina Nord Ovest (Scandicci, Lastra a Signa, Signa, Sesto Fiorentino, Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Vaglia) mossi dalla necessità di rafforzare le politiche volte ad assicurare alla persona con disabilità nuovi percorsi di vita, tesi a emanciparla dalla stretta dipendenza dalla famiglia, soprattutto in vista del momento in cui il nucleo familiare non è più in grado di occuparsene. La Fondazione nasce, infatti, il 27 giugno 2011, dopo una lunga e partecipata discussione iniziata nel 2007 che ha coinvolto le famiglie e le associazioni interessate con l’obiettivo di rappresentare la nuova frontiera dell’integrazione fra pubblico e privato dedicata alle persone disabili e alle loro famiglie.

Riguardo al tema del “dopo di noi”, la Regione Toscana, con il Piano Integrato Socio-Sanitario 2007/2010, ha posto una particolare attenzione a questa tematica, dando impulso alla nascita di “fondazioni di partecipazione” costituite da soggetti pubblici e privati, con la proposta di un modello di statuto realizzato con il contributo della scuola S. Anna di Pisa e successivamente rielaborato per la nostra fondazione con il concorso della Fondazione Devoto e dell’Avvocato Massimo Bigoni.

La costituzione, decisa dai Comuni con la relativa dotazione economica e la conseguente maggioranza di componenti di parte pubblica nel CdA raccolse un’ampia maggioranza di pareri positivi degli stakeholder, ma non l’unanimità.

Pertanto, nel suo momento costitutivo, la Fondazione POLIS è nata con un impegno forte delle Istituzioni a trasformare, trascorsa la prima fase di avvio, la composizione del consiglio di amministrazione dalla maggioranza di parte pubblica alla maggioranza di parte privata.

Il completamento del Consiglio di Amministrazione è avvenuto il 25 febbraio 2012 attraverso i lavori delle assemblee dei soci partecipanti e dei soci fondatori.

In ciascuna assemblea è stato eletto un rappresentante che a nome dei soci di riferimento è stato nominato nel consiglio di amministrazione della fondazione.

Nell'anno 2012 sono state approvate modifiche statutarie. Nel giugno 2013 è stato rogato il nuovo statuto e nell'ottobre è stato nominato il nuovo CdA.


Aspetti giuridici

La forma giuridica della fondazione consente dal punto di vista operativo di gestire i patrimoni necessari non solo alla promozione/realizzazione di progetti finalizzati all’integrazione e all’autonomia, ma anche alla costruzione o gestione di patrimoni immobiliari destinati al “dopo di noi”.

La Fondazione Polis potrà gestire, da statuto, lasciti testamentari, donazioni e contratti di mantenimento, beni immobili e capitali da destinare alla cura e all’assistenza delle persone con disabilità e costituire in via accessoria e strumentale attività anche commerciali finalizzate al perseguimento degli scopi statutari.

“La Fondazione potrà:


Il territorio di riferimento:

La Zona Nord Ovest, pur presentando alcune rilevanti disomogeneità dal punto di vista storico-geografico e socio-economico, (circa 219.000 abitanti in un territorio vasto 375.04 Kmq che interessa otto comuni) vanta esperienze consolidate di integrazione reale, agevolate dalle più recenti politiche di welfare locale che, con la sperimentazione prima e il consolidamento poi della Società della Salute e la gestione associata dei servizi sociali, hanno consentito il concretizzarsi di nuovi criteri e metodologie nella programmazione e utilizzo delle risorse.

E’ in questo quadro che sono nate esperienze innovative nella promozione dell’integrazione e dell’autonomia, ma anche della socializzazione, sostenute dagli organi istituzionali attraverso i Piani di Zona (Una Casa a Caldine, Casa Viola e Casa Gialla, Felicittà, Gruppi di auto-mutuo-aiuto coordinati dalla Fondazione Devoto), che hanno favorito processi di integrazione sociale delle persone disabili e percorsi di aggregazione delle famiglie, con la costituzione di nuove e significative esperienze associative, che, tuttavia, non sono stati in misura tale da consentire il perseguimento di impegni onerosi e importanti come quello della costituzione di una fondazione.

Da qui discende la scelta dei Comuni e della Società della Salute di superare questi limiti assumendosi il ruolo di Fondatori Promotori di una fondazione partecipata creata per essere un’opportunità a disposizione della cittadinanza. E perché questa opportunità potesse essere accolta a pieno, nei primi mesi di vita si è lavorato affinché la fondazione si arricchisse delle adesioni di tanti cittadini e associazioni che interpretano la propria partecipazione come azione solidale, portando alla fondazione il patrimonio valoriale delle esperienze maturate e favorendo la capacità di attrarre risorse per sostenere i progetti in atto e nuovi.